Parcella avvocato: se il cliente contesta la fattura va dimostrata l’attività svolta.

parcella fattura avvocato Giovanni Longo Pisa

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Parcella avvocato: se il cliente contesta la fattura va dimostrata l’attività svolta.

Per la Cassazione, spetta all’avvocato provare e determinare le concrete attività effettivamente svolte se il cliente contesta la parcella.

Nel caso in cui al cliente non torna o ha dei dubbi su quanto richiesto dal professionista nella fattura, spetta all’avvocato dimostrare in concreto le attività svolte in favore del cliente.

E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, seconda sezione civile, con la sentenza  n. 6734/2020.

La Cassazione ha richiamato la precedente pronuncia Sezioni Unite (sent. n. 14699/2010) secondo cui la parcella dell’avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l’iscrizione all’albo del professionista è una garanzia della sua personalità, e quindi le “poste” o “voci” in essa elencate, in mancanza di specifiche contestazioni del cliente, non possono essere disconosciute dal giudice.

Ma in caso di contestazione, l’avvocato deve dimostrare il conferimento dell’incarico, la della natura dell’incarico, nonché indicare il valore della controversia e della domanda, designare gli elementi caratterizzanti l’eventuale complessità dell’incarico e dell’opera defensionale.

Ancora, l’avvocato deve provare la durata dell’incarico e le circostanze di tempo e di luogo del compimento delle singole attività stragiudiziali e giudiziali, illustrando, in definitiva, le diverse attività di difesa scritte e orali e allegando eventuali spese anticipate dal professionista che il cliente dovrebbe o avrebbe dovuto rimborsare.

Trattasi, conclude la Cassazione, di una valutazione di fatto delle risultanze istruttorie congrua e plausibile, e, come tale, sottratta al sindacato di legittimità.

cass. n. 6734 2020 parcella avvocato

 

 

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